Gli antidolorifici quotidiani aumentano il rischio di aborto spontaneo

La ricerca pubblicata dal Canadian Medical Association Journal ha rivelato che il rischio di aborto spontaneo nelle donne che utilizzavano antidolorifici con principi attivi "ibuprofene" e "naprossene" nei primi mesi di gravidanza era più del doppio di quello delle non utilizzatrici.

In uno studio condotto su oltre 52mila donne incinte che vivono in Quebec, in Canada, è stato stabilito che il rischio di aborto è aumentato nelle donne che hanno utilizzato farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) dopo una gravidanza.

I ricercatori che hanno esaminato farmaci antinfiammatori non steroidei diversi dall'aspirina, che contiene "ibuprofene", "naprossene" o "celecoxib" utilizzati nel trattamento dell'infiammazione delle ossa e delle articolazioni, hanno stabilito che l'uso di questi farmaci durante la gravidanza aumentava il rischio di aborto spontaneo 2,4 volte.

Anick Berard del CHU Sainte-Justine Research Center dell'Università di Montreal ha affermato che l'uso di farmaci antinfiammatori non steroidei non può essere associato al 100% a un basso rischio, ma è altamente probabile che tali farmaci producano effetti farmacologici che possono provocare aborto spontaneo.

Berard ha affermato che c'è stata una diminuzione del livello di sostanze simili all'ormone prostaglandinico nell'utero nelle prime fasi della gravidanza, ed è noto che i farmaci antinfiammatori non steroidei influenzano la formazione di prostaglandine e che l'uso di questi farmaci possono interferire con i normali cambiamenti delle prostaglandine in questi periodi e portare al rischio di aborto spontaneo.

Berard ha anche affermato che sarebbe un metodo più affidabile per le donne incinte che soffrono di mal di testa e disturbi simili a breve termine preferire farmaci con il principio attivo "paracetamolo".

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